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La magia dei desideri realizzati, non è utopia, non sono loro a non esistere, ma siamo noi che li blocchiamo smettendo di crederci. (Ejay Ivan Lac)
 
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 Magiche Rune

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Asineth
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MessaggioTitolo: Magiche Rune   Magiche Rune Icon_minitimeMer Feb 15, 2012 8:44 am

«Io so che pendetti dall’albero spazzato dal vento
Per nove notti intere,
dalla lancia ferito e sacrificato a Odino,
io stesso a me stesso,
su quell’albero che nessuno sa
da quali radici cresca.

Pane nessuno mi diede né corno per bere,
in basso guardavo;
raccolsi le rune, urlando le presi,
poi caddi di lassù.»

E da qui che si può cominciare a parlare delle Rune...

Nella cultura nordica le rune contengono il segreto stesso dell’esistenza.
Ciascuna di esse rappresenta una delle fondamentali essenze della vita e del mondo.


In realtà le rune sono i simboli della più antica scrittura germanica, e il loro nome proviene da «rùn» (f. pl. rùnar), che significa «segreto», «mistero», termine che ha dato origine all’antico inglese «run» e all’alto tedesco «runa» connessi con la parola «ryna» che vuol dire «sussurrare» ma anche «fare un discorso segreto».

Il sacrificio di Odino

Odino, è anche considerato il protettore degli uomini, dio della Sapienza e della Saggezza, sacrificatosi per rivelare all’umanità molti dei segreti della natura nascosti nelle Rune.
Egli si recò ai confini del mondo, fino all’albero Yggdrasil, il Frassino Cosmico, l’Albero dal quale, secondo la cosmogonia nordica è nata tutta la vita sulla terra.
Per questo motivo Yggdrasil custodiva dentro di sé i misteri della natura e, primo fra tutti, il segreto della Vita, e ciò lo rendeva l’unico mezzo attraverso il quale giungere alla conoscenza.
Per conquistarla Odino ha dovuto superare diverse prove, tutte dal sapore iniziatico-sciamanico giungendo, così, presso la fonte del gigante Mìmir.
Situata in vicinanza della terza radice del Frassino Cosmico, quella che si protende fino a Jötunheim, la terra dei Giganti, la fonte dona la Saggezza a chi si abbeveri, tanto che il suo custode Mìmir è l’essere più saggio del mondo poiché beve alla fonte tutti i giorni attraverso il proprio corno.
Per ottenere il permesso di bere, Odino dona un suo occhio al gigante, quindi si trafigge con una lancia perché il suo sangue sgorghi ed egli germogli e si appende per i piedi a Yggradasil affinché il sacrificio di sé stesso lo conduca alla Conoscenza.
Dopo nove giorni e nove notti Odino acquisisce la magia imparando nove canti (uno dei quali in testa all’articolo), la Conoscenza e il possesso delle Rune e i segreti della natura e della vita.
La leggenda racconta dunque diverse versioni secondo le quali Odino insegna parte di questa conoscenza agli uomini ritirandosi, poi, nel Recinto degli Dei, dal quale pur con un solo occhio domina il mondo grazie alla potenza della sua magia e i suoi fidi corvi Huggin e Munnin (pensiero e memoria).

Huggin e Munnin

Huggin e Munnin hanno il compito di sussurrare all’orecchio del dio tutto quanto succede nel mondo, specialmente quanto compiono gli uomini.
Infatti questi ultimi sono le creature più crudeli della creazione, perché Odino ha regalato loro Conoscenza, ma non la Saggezza che può essere acquisita solo con l’esperienza, perciò, non essendo saggi, utilizzano male le proprie conoscenze.
Per questo motivo Odino si è ritirato nel Recinto degli dei lasciando il genere umano a sé stesso fino a che questi non acquisirà la saggezza, allora, il dio tornerà fra gli uomini.

La magia, dunque, non è il mezzo attraverso il quale il genere umano può soddisfare i propri capricci, ma un grande potere che, a volte può essere pericoloso.
In un’antica saga è infatti narrato di un giovane che intagliò delle rune al probabile scopo di far innamorare una ragazza. Egli però non era esperto, perciò le causò una malattia dalla quale ella poté guarire solo quando lo scaldo Egill bruciò le rune malvagie.
Non basta dunque conoscere le Rune, ma è necessario anche saperle interpretare, allo stesso modo, non è sufficiente possedere un potere, perché questo sia proficuo e non nocivo e distruttore è necessario saperlo adoperare con saggezza, cosa che, come dimostra la storia appena narrata, gli umani non sanno ancora fare.
Tuttavia essi non sono senza speranza. Attraverso le rune è possibile anche acquisire la saggezza, poiché la magia non è solo un potere, ma anche e specialmente un percorso iniziatico verso un sé più alto.
La magia è un mezzo, un’esperienza che, poco per volta, insegna sé stessa da sé stessa.


Le Norne

Secondi i norvegesi, le Rune sono opera delle Norne corrispondenti nella mitologia greca alle tre Parche.
Anche le Norne sono tre e, rispettivamente «Urdhr» (il Passato), «Verdhandi» (il Presente) e «Skuld» (il Futuro).



Durante il giorno le tre fate intagliano le rune su tavolette di legno, oppure intessono teli di lino o giocano tra loro mettendo in palio il destino degli uomini. Oltre che di gestire la sorte degli uomini e degli dei, hanno il compito di innaffiare le radici di Yggdrasil.
La «Predizione dell’indovina» sottolinea che le prime rune furono incise dalle Norne, perciò da esse inventate ponendo l’accento, in questo caso, la loro stretta connessione con il destino.
Difatti le rune sono anche un potente strumento divinatorio.
Anticamente erano incise su bacchette di legno, come mostrato in un’immagine da Olaus Magnus, in Historia de gentibus septentrionalibus, Romae 1555.
Col tempo, però, le bacchette lignee sulle quali erano incisi i segni divennero sempre più piccole fino a che non s’incise un solo segno grafico per bacchetta o lo si dipinse su un sassolino, dal cui lancio si traevano responsi, circa il futuro e il presente.
In tutte le epoche e in tutte le società, la divinazione ha ricoperto un ruolo importantissimo. Qui è connessa a tre fate che tessono non solo il destino umano ma, anche quello divino. Le Norne tessono il destino del cosmo intero, il suo nascere, evolversi e ripiegarsi su sé stesso nella catastrofe di Ragnarok per rigenerarsi nuovamente.
Perciò la funzione divinatoria delle rune non è da sottovalutare poiché è quella funzione che permette all’uomo di entrare in contatto con la Sapienza delle cose che le Rune contengono. La funzione divinatoria delle Rune le indica come depositarie del sapere delle epoche, come ponte fra le ere e i cicli, come entità che li trascendono e possono condurre alla trascendenza della realtà illusoria a essi soggetti che sarà distrutta con il Crepuscolo degli Dei per rinascere, rigenerata ma pur sempre illusoria, poco dopo.


Questa è pressapoco il significato magico-storico delle mie amatissime Rune

Per conto mio posso dire che nel momento più buio, più misero e scadente della mia vita ho conosciuto la Dea Madre che mi ha concesso la facoltà di poter sentire e poter vedere lì dove l'umano udito e l'umana vista confusi dalla confusione che regna tra gli umani, non possono arrivare...le Rune mi hanno scelta e si sono messe sulla mia umile strada, perchè io possa permettere ad altri di leggere dentro se stessi, vedere dentro se stessi e scoprire che dentro ad ognuno di noi per quanto scettici, superficiali, e ciechi esiste un universo talmente grande e meraviglioso che se solo gli scopriamo uno spiraglio, un piccolissimo spiraglio allora avremmo già incamminato la strada verso la Perfezione

RuhaniGratidia
I love you
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