Asineth Admin
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| Titolo: La magia delle Rune Sab Giu 22, 2013 8:35 am | |
| « Io rimasi appeso al tronco sferzato dal vento per nove intere notti, ferito di lancia e consegnato a Odino, io stesso sacrificato a me stesso, su quell'albero che nessuno sa dove sprofonda le sue radici.» - (Edda poetica - Hávamál - Il Discorso di Hár)L’alfabeto runico, conosciuto anche come “futhark”, dall’unione delle sue prime sei lettere (Fehu, Ur, Thurs, Ansuz, Raido, Ken), è un antico metodo di scrittura ustato da antiche tribù nordiche che popolavano l’Europa. Non si conosce molto sulla storia di questo incredibile e misterioso alfabeto, che sembra conservare poteri divinatori e protettivi di grande portata. La parola “runa”, per i Celti, significava “lettera” o “testo”, ma per gli antichi popoli della germania, voleva dire “mistero”, “segreto”. Per cercare di capire l’importanza di questo antico lunguaggio, possiamo innanzitutto considerare che l’alfabeto nacque principalmente per essere inciso e non per essere “scritto”, quindi le lettere non andavano “lette”, ma interpretate. L’incisione veniva effettuata su metallo, osso, pietra, ma nelle forme più antiche, generalmente su legno. La particolartità è l’assenza totale di linee curve. In totale si contano 24 rune, ma nelle incisioni rinvenute in Nord Europa, in Russia in Groenlandia e in America Settentrionale, si possono notare le stesse lettere scritte anche al contrario, oltre a delle piccole differenze, assunte probabilmente con la personalizzazione della scrittura da popolo a popolo. Elder FutharkLe Elder Futhark si ritiene la versione più antica dell'alfabeto runico e veniva usata nelle parti d'Europa abitate dalle genti germaniche, inclusa la Scandinavia. Le altre versioni probabilmente discendono da questa, la più antica. Altri generi venuti in seguito sono le Rune Gotiche - un linguaggio ormai estinto della germania dell'Est, il futark Anglosassone, nel quale un certo numero di lettere venne aggiunto all'alfabeto runico per poter esprimere i fonemi dell'Old English dopo che le rune vennero esportate in Britannia dagli Angli, Juti e i Sassoni attorno al 5° secolo, e infine il Younger Futhork, o futark più recente, evoluto nel tempo dall'Elder Futhark e stabilizzatosi attorno all'800 A.D., agli albori dell'era vichinga. Divenne l'alfabeto principale in Norvegia, Svezia e Danimarca nell'era in questione, e venne sostituito dall'alfabeto latino solo nel 1.200, quale risultato della conversione al cristianesimo della maggior parte di quei popoli. In seguito, l'alfabeto runico venne usato sempre più di rado, se non nelle decorazioni artistiche, fino al 1850. La mistica della scrittura runicaI Druidi, sacerdoti e gelosi custodi della misteriosa cultura runica, usavano tramandare oralmente la loro conoscenza magica. Questo ferreo atteggiamento ha contribuito a rendere ancora oggi oscura, la potenza reale dei suoi simboli. Certo è che si tratta di un insieme di “concetti“ con vibrazioni energetiche molto forti, tanto che alcune leggende nordiche le collegano direttamente ad Odino, la principale divinità del pantheon norreno, dio della guerra, della magia, della poesia e della sapienza. Ponendolo come il primo conoscitore delle rune. Egli gestisce i segreti delle rune, che sono l'origine stessa di ogni conoscenza e di ogni potere, ottenendo questa sapienza, immolando sé stesso in sacrificio a sé stesso, rinamendo appeso ad un albero a testa in giù, per nove giorni e nove notti, diventando il primo Erilaz, ovvero il primo "maestro runico": « Io rimasi appeso al tronco sferzato dal vento per nove intere notti, ferito di lancia e consegnato a Odino, io stesso sacrificato a me stesso, su quell'albero che nessuno sa dove sprofonda le sue radici.» (Edda poetica - Hávamál - Il Discorso di Hár) Un metodo utilizzato per assorbire la potenza energetica di una runa, in base al suo significato e a ciò che ci interessa ottenere, è quella di inciderle personalmente su un pezzo di legno, che rappresenta l’albero Yggdrasil – l’albero della vita (letteralmente la cavalcatura del terribile, riferito ad Odino), o disegnarla su una pietra (simbolo della Madre Terra), con inchiostro o vernice rossa o nera. La data migliore per incidere le rune, per la tradizione, é la stessa data in cui si dice che Odino abbia avuto in dono la visione delle lettere sacre: il 24 Agosto. Le rune così ottenute possono essere utilizzate come divinazione, o le si può portare con sé come amuleto sciamanico, oppure si possono posizionare in diverse parti della casa. Ing per l'uomo e Peorth per la donna possono aiutare con la fertilità, Eiwhaz o Raido aiuteranno nei sogni e nelle visioni, mentre Ehwas posto vicino alle porta aiuta a tenere lontani ladri e malintenzionati. Nel lavoro, Tyr aiuta la concentrazione, mentre As ti aiuta a percepire l'aspetto profondo delle cose, e Sol ti dona regalità. Per avere una risposta dalle rune, è necessario conservare in un sacchetto, 25 pietre: 24 incise con con altrettante lettere differenti, ed una lasciata senza alcuna incisione, da estrarre ed interpretare, ogni volta che se ne sentirà il bisogno. La runa bianca (pietra senza alcuna incisione) è detta “Wird”, o runa di Odino, ed è stata introdotta in tempi successivi. Il suo utilizzo, insieme alle altre lettere, rafforza la funzione del canale di comunicazione con le divinità e con gli esseri elementali al servizio della Grande Madre Terra. Il Wird rappresenta il destino, il fato ma sopratutto l'inconoscibile, l'ignoto, il Karma. | |
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